Il Bühelwirt ha molto da raccontare: nonostante l’inizio della sua storia risalga a più di un secolo fa, oggi si presenta con una facciata del tutto nuova. Una ventata di innovazione che lascia però spazio alla tradizione e al passato.
Il Bühelwirt ha molto da raccontare: nonostante l’inizio della sua storia risalga a più di un secolo fa, oggi si presenta con una facciata del tutto nuova. Una ventata di innovazione che lascia però spazio alla tradizione e al passato.
Nel paesino di San Giacomo, a nord dell’Ato Adige, nel cuore originario della valle Aurina, su un’altura che domina uno scenario naturale spettacolare e senza tempo siede lei: „la vecchia signora“. È così che i due gestori, Michaela e Matthias Haller, chiamano affettuosamente lo storico edificio del Bühelwirt. Proprio loro hanno scritto il capitolo più recente nella storia dell’edificio, osando apportare un cambiamento a livello stilistico: da alcuni mesi a questa parte, un ponte collega la precedente costruzione tradizionale con la struttura più moderna, ideata dagli architetti Armin e Alexander Pedevilla.
Arioso e semplice all’interno, nero, serio e un pò misterioso all’esterno. Ma il contrasto con l’edificio principale si nota solo all’inizio: non appena i sensi iniziano a esplorare il nuovo edificio scoprono subito ciò che da più di un secolo rende magico questo luogo: il cuore di una famiglia, l’ospitalità di San Giacomo e l’essenza della natura. È il genius loci.
L’edificio degli architetti Pedevilla si sviluppa su sei livelli e ospita 20 camere panoramiche, un’area benessere e l’ampliamento della zona ristorante. L’intero progetto si basava su una premessa fondamentale: la perfetta armonia tra passato e futuro. La nuova costruzione in stile purista è dominata da materiali locali e da elementi di artigianato tradizionale, e la natura è onnipresente.
Con i l loro linguaggio formale semplice e chiaro, gli architetti non fanno da contrappunto stilistico alla „vecchia signora“: piuttosto si inchinano davanti ad essa trasportandola dolcemente ma con grande forza nel presente.
Ci domandiamo sempre se un elemento o un‘ abitudine sia imprescindibile o se si possa farne a meno. Il progetto che nasce da queste rifllessioni è fatto quindi su misura per il luogo, il cliente la tipografia: nulla manca, nulla è di troppo. Questo modo di procedere dà vita a progetti familiari, con un linguaggio architettonico nuovo, contemporaneo, che però non trascura il pensiero originario dei nostri antenati.
L’artigianato locale continua a vivere nel progetto Bühelwirt. Anche il più piccolo dettaglio è stato realizzato su misura dagli artigiani locali e adattato alle esigenze del nostro progetto. Sono stati utilizzati materiali autoctoni, come ad esempio il larice, l’aggiunta di intonaco argilloso proveniente dalle miniere di rame, anche le fonti di illuminazione in rame sono state ideate per noi. Come tessuti la scelta è ricaduta sul loden proveniente dalla fabbrica loden locale.
Grazie alle aggiunte minerarie, il verde dell’intonaco rispecchia i colori dell’ambiente montano, e rende gli interni rilassanti; il legno di larice proveniente dai boschi limitrofi trasmette un senso di protezione. La sfumatura verde che si intravede sulla facciata di colore nero riprende i colori dei boschi estivi. La natura e la topografia si fondono nel progetto e e nasce un nuovo stile architettonico.
Britta Krämer, urlaubsarchitektur.de